A tavola con Lorenzo “Il Magnifico”

A tavola con Lorenzo “Il Magnifico”

 

A tavola con Lorenzo “Il Magnifico”

“Quant’è bella giovinezza,
che si fugge tuttavia!
chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.”

Questo è l’inizio della Canzona di Bacco, un buon modo per presentare il suo autore: Lorenzo de’ Medici, meglio conosciuto come Lorenzo il Magnifico.

Feste, canti, balli, l’arte e la buona cucina erano ciò che amava e nella veste di Signore di Firenze viene ricordato per il suo buon governo. Nato nel 1449, aveva appena 20 anni quando fu designato successore a capo della famiglia dei Medici e alla guida di Firenze. Seguendo le orme del nonno e del padre il suo fu un potere conquistato con molta determinazione e gestito ancora più efficacemente, mantenendo uno spirito di vicinanza con il popolo dal quale era amato. La sua grandezza deriva dalla grande cultura e dai molti interessi che dimostrava compresa l’arte culinaria: Lorenzo amava i grandi e sontuosi banchetti con piatti prelibati ma anche i cibi popolari tipici delle osterie di Firenze.

Lorenzo De Medici a tavola

Sulla sua tavola non mancava dell’ottima selvaggina cacciata da lui stesso e poi carne di vitello e maiale, fatta arrosto o come lesso. Erano insaporite da spezie come zafferano, cannella, pepe, zenzero, chiodi di garofano, e alla carne e ai formaggi si accompagnavano salse dolci fatte con la frutta (ad esempio arance amare), la mostarda e la cotognata. Tra i piatti più popolari invece si potevano trovare la schiacciata, i migliacci, le aringhe, le salsicce, rane e anguille di cui l’Arno era ricco, poi burro in abbondanza, zucchero, canditi e mandorle dall’oriente per i dolci che non mancavano mai. Era ghiotto dei “cialdoni” di cui scrive perfino la ricetta nella sua opera Il Canto dei Cialdonai. Ci piace pensare di aver ereditato e custodito come un bene prezioso queste lontane tradizioni culinarie.

Anche al Boccanegra c’è una doppia anima – come quella di Lorenzo – ricercata e popolare, rappresentata dal ristorante e dall’osteria. Due ambienti che convivono accanto e due diversi menù, ma hanno in comune ciò che conta: il piacere dello stare a tavola e la buona cucina.

 

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Siamo nel cuore di Firenze all’interno del trecentesco Palazzo Salviati-Quaratesi, in un ambiente confortevole e raffinato. La scelta del vino migliore, la cura del personale e l’attenzione ai dettagli fanno del Ristorante Boccanegra uno dei locali più amati e piacevoli in città, per una cena romantica o in famiglia.