Dante Alighieri in piazza Santa Croce
Nella strada che vi porta al Boccanegra è facile ritrovarsi in una piazza maestosa che catturerà tutta la vostra attenzione e rallenterà il vostro passo. Indubbiamente merita il tempo che dedicherete per ammirarla.
Quando arrivate in Piazza Santa Croce, dopo essere stati rapiti dallo spettacolo della Basilica, avvicinatevi al sagrato per rendere omaggio al sommo poeta simbolo di Firenze, che nella storia è stato controverso ma con il quale la città ha un legame fortissimo e indissolubile.
Il Monumento a Dante è la scultura più conosciuta di Enrico Pazzi, completata nel 1865 per i 600 anni dalla nascita di Dante Alighieri. Le celebrazioni dantesche di quell’anno erano per Firenze un’occasione speciale per candidarsi a divenire capitale d’Italia, è per questo che nel 2011 in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia l’opera fu restaurata.
In marmo bianco di Carrara, inizialmente la scultura era al centro di piazza Santa Croce, ma nel 1966 dopo l’alluvione fu spostata sul sagrato, a sinistra della facciata dell’omonima basilica, per consentire il gioco del calcio storico fiorentino che si tiene ogni anno in piazza. Dante è rappresentato in piedi, lo sguardo fiero e cupo, con la corona di alloro come usava raffigurare i poeti in antichità.
Nella mano destra custodisce la Divina Commedia, ai suoi piedi due leoni – simbolo del marzocco fiorentino secondo le parole dello stesso Pazzi – e dietro il mantello un’aquila con le ali semichiuse, simbolo dell’antica Roma e della Giustizia.
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