La festa del papà da Boccanegra

La festa del papà da Boccanegra

La festa del papà da Boccanegra

A Firenze e in gran parte della Toscana lo chiamiamo “babbo”. E’ con tutto l’affetto racchiuso in questa parola che amiamo l’idea di festeggiarlo alla nostra maniera: un tavolo, una bottiglia speciale e i piatti più tradizionali della cucina Boccanegra. Nel frattempo la curiosità ci porta a sbirciare nella storia di questo termine e di quello – assai più diffuso – che lo equivale.
Nel resto d’Italia regna papà e tanto continua la sua crescita, prendendo sempre più piede, che alla fine ci siamo arresi e il 19 marzo è diventata anche per noi la “festa del papà”. Con l’uso di babbo ci fanno compagnia poche regioni: Sardegna, Romagna, Umbria, Marche e Lazio settentrionale. L’origine dei due termini ha delle importanti differenze, prima fra tutte l’epoca di nascita. Babbo nasce prima e risale al Medioevo in Toscana. Già il padre della lingua italiana, Dante Alighieri, nella Divina Commedia scrive:

“Che non è impresa da pigliare a gabbo,
Descriver fondo a tutto l’universo,
Nè da lingua, che chiami mamma, o babbo”
(Dante – Inferno canto, XXXII, 7-9)

Papà, precisa l’Accademia della Crusca, è un francesismo, se pur di vecchia data: nel veneziano lo troviamo dal XVIII secolo. Entrambi i modi di dire sono spesso definiti nei vocabolari come una voce di tipo familiare e affettivo. Da una parte c’è il legame con il mondo infantile, i due termini richiamano le sillabe ripetute dai più piccoli, come la parola “mamma”, nei loro primi tentativi di parlare. Dall’altra troviamo un utilizzo fra adulti che esprime in senso di informalità e intimità, ma comunque abituale e non solo in una conversazione tra amici o parenti.
Padre, di origine latina, in molte parti d’Italia è rimasta come forma di rispetto anche nel lessico familiare fino a fine Ottocento, il suo uso era favorito come espressione di maturità e cultura. Nel frattempo in Toscana, babbo era diffuso già da secoli. Alla fine comunque, francesismo o meno, papà è la forma più accettata, mentre babbo è riconosciuto come regionalismo. Da noi al Boccanegra puoi chiamarlo come preferisci e ci auguriamo che ogni padre sia celebrato in un modo speciale. Magari in compagnia dei propri figli, ad un nostro tavolo, per la Festa del Papà.

 

Vuoi conoscere la nostra cucina?

Siamo nel cuore di Firenze all’interno del trecentesco Palazzo Salviati-Quaratesi, in un ambiente confortevole e raffinato. La scelta del vino migliore, la cura del personale e l’attenzione ai dettagli fanno del Ristorante Boccanegra uno dei locali più amati e piacevoli in città, per una cena romantica o in famiglia.