Cinque motivi per scegliere la cucina toscana
Partendo dai piatti tipici della tradizione, insieme a carne e vino c’è un grande spazio anche per un’alimentazione che oggi definiremmo vegetariana e vegana. Saporita e ricca di varietà, la cucina toscana con piatti tipici soprattuto di Firenze, è la bandiera del Boccanegra. E’ stata riconosciuta come una delle tradizioni culinarie più complete e sane, scopriamo perché.
- Non solo carne. Bisogna sottolineare la ricchezza in termini nutrizionali di alcune pietanze storiche toscane. I piatti più antichi e originali hanno origini contadine dei secoli che furono, quando non c’era la disponibilità di carne che abbiamo oggi. I pasti erano composti da quello che la stagionalità offriva e cucinare era un processo lento in cui il pentolone stava sul fuoco per ore. C’era un’uso abbondante di legumi e si facevano grandi quantità di zuppe sia per ottimizzare con i lunghi tempi di cottura sia per far fronte alle famiglie numerose. Quello che avanzava andava alla sera o al giorno dopo, magari con qualche aggiunta, e tutto veniva ri-cotto insieme. Da qui nasce la famosa ribollita.
- Il vino. La Toscana è una regione di orgoglio enogastronomico ma è anche una zona di ricerca, di ispirazione e innovazione. Ci piace pensare che da questi princìpi sia nata la categoria di vini chiamata Super Tuscan, di cui trovi una preziosa selezione nella carta dei vini Boccanegra. E’ una storia di contaminazione e a volte sostituzione tra il classico e locale Sangiovese e uve più lontane come quelle Sauvignon e Cabernet. Se il primo Super Tuscan creato è stato il Tignanello, era inevitabile proseguire questa felice strada.
- Il pane sciocco. Il motivo per cui ancora in Toscana si usa il pane sciapo, ovvero senza sale, è incerto. C’è chi parla di una tassazione troppo salata – appunto – in epoca medievale, c’è chi sostiene che sia per equilibrare le pietanze molto saporite. Qualunque sia l’origine di questa tradizione, è senza dubbio qualcosa di utile per la nostra salute. Anche se oggi stiamo attenti a non esagerare sulle quantità, il pane è sacro e non manca mai sulla tavola toscana. Quello che avanza non si butta via, si mette nella già citata ribollita o ci si fa la pappa al pomodoro, o l’acquacotta, d’estate la panzanella, oppure una semplice fettunta.
- Carni bianche, quasi bianche e rosse. In Toscana si usano tutti i “colori”. Anche qui troviamo le tradizioni contadine, visto che i cortili e le aie abbondavano di tutti gli animali possibili che convivevano pacificamente. Polli, conigli, piccioni, oche, faraone. Poi c’è il maiale da cui si fanno i pregiati salumi come il crudo e il salame toscani. Ma soprattutto, per noi è una sola la Regina: la Bistecca alla fiorentina. Se avete provato quella del Boccanegra, sapete il perché.
- La piramide alimentare toscana. Ultimo ma non meno importante motivo per dedicarsi alla cucina toscana e apprezzarla, è l’istituzione di una sua specifica piramide alimentare a cura della Regione Toscana. Nata nel 2008 e unica iniziativa di questo genere, ufficializza e mette nero su bianco quello che già avevamo capito dalla cucina delle nostre nonne. La piramide alimentare toscana è stata creata da ricercatori di università e istituti toscani che hanno selezionato 70 prodotti e stilato una lista di indicazioni per una alimentazione e uno stile di vita salutari. Il vino è compreso, buono a sapersi.
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Siamo nel cuore di Firenze all’interno del trecentesco Palazzo Salviati-Quaratesi, in un ambiente confortevole e raffinato. La scelta del vino migliore, la cura del personale e l’attenzione ai dettagli fanno del Ristorante Boccanegra uno dei locali più amati e piacevoli in città, per una cena romantica o in famiglia.
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